LIBRO "LA BIRRA NON ESISTE"
LIBRO "LA BIRRA NON ESISTE"
Politiche per la sicurezza
Politiche per le spedizioni
Politiche per i resi
Nessun prodotto nel carrello
LIBRO "LA BIRRA NON ESISTE"
Politiche per la sicurezza
Politiche per le spedizioni
Politiche per i resi
La vita, le storie, i segreto di Kuaska, il profeta della birra artigianale italiana. “La birra non esiste”. È il primo postulato di Kuaska, al secolo Lorenzo Dabove, degustatore e padre putativo del movimento della birra artigianale italiana. Un paradosso subito temperato da un’affermazione più rassicurante: “Esistono le birre”. “La birra è l’unico alimento che ho sentito chiedere per quantità e non per qualità -afferma Lorenzo-: se ordino una ‘media’ è come se entrassi in salumeria e dicessi: ‘mi dà un etto di prosciutto’”. Questa era la situazione negli anni Novanta in Italia: un deserto piatto e gelato come una birra industriale senza schiuma. Lorenzo Dabove era già allora un’autorità in materia, ma il suo campo di ricerca (“bisogna sempre studiare”, ripete) era la birra belga e il suo regno il Pajottenland, la regione del brabante fiammingo dove detta legge il Lambic, la wild beer che nasce misteriosamente dai lieviti autoctoni. Poi un giorno scoprì che in Italia stavano nascendo delle piccole realtà, che non si conoscevano. E cominciò a frequentare i loro brewpub. “Erano appassionati che, viaggiando in tutto il mondo, hanno incontrato locali in cui servivano birre diverse, fresche, non pastorizzate. E hanno visto la luce. Sono tornati in Italia e -ciascuno seguendo la propria ossessione e i propri viaggi- hanno cominciato a provare le loro birre preferite. Per esempio Agostino Arioli del Birrificio Italiano faceva birre in stile tedesco, Teo Musso di Baladin birre in stile belga, i ragazzi del Birrificio Lambrate birre in stile… cannabinoide”.